Anche il legislatore interviene

Anche il legislatore interviene

Il legislatore è intervenuto più di una volta a regolare il sistema economico e di prezzi . In questo contributo vorrei soffermami sui recenti interventi in materia di attività odontoiatriche.

Attraverso l’ultimo intervento il legislatore a regolamentato la comunicazione del settore.

In buona sostanza, ha cercato di disciplinare la comunicazione aggressiva delle catene di cliniche. La nuova regolamentazione vieta le pubblicità esplicite di offerte promozionali e prezzi.

Per tanto il legislatore, già sollecitato dalle associazioni di categoria, è intervenuto a regolamentare una forma di iniziativa privata, non nello svolgimento della sua attività. Ma nella sua forma comunicativa e di pubblicità.

Evidentemente, intervento è stato necessario per il forte abuso fatto da diverse cliche mordi e fuggi.

L’intervento, ha sancito il blocco comunicativo delle offerte. Dunque del prezzo.

Se prima dell’introduzione della legge, lo studio poteva comunicare:

_ prima visita gratuita

_ sugli interventi sconto del 40%

Oggi questo è vietato.

Da un punto di vista potremmo dire che, come sosteniamo, è il prezzo oggi è l’elemento dominante.

Perché a parità di servizio, vince il prezzo.

Il prezzo come la nostra teorica insegna è il primo elemento che stimola una reazione al consumatore: la paura.

Un utente ha già di base paura del dentista, la paura aumenta ancora di più se è costretto a pagare un prezzo per la prestazione sanitaria. Non ha importanza che sia per la propria salute. Purtroppo la paura di spendere è sempre tanta.

La riflessione verte sul presupposto dell’intervento del legislatore a interferire nell’attività privata, che involontariamente si ripercuote sul consumatore.

Perché come abbiamo ribadito più volete il consumatore ha paura di spendere. La paura è innata nell’uomo. Una volta l’uomo aveva paura altre paure da affrontare. Con il miglioramento delle sue condizioni di vita, l’uomo ha spostato le sue paure.

Pochi vanno volentieri dal dentista, la maggior parte dei pazienti, va in clinica solo all’ultimo momento quando il dolore è insopportabile.

La domanda corretta è perché il consumatore non va dal dentista volentieri? Per paura.

Nel nostro studio di 5 anni, abbiamo notato che attraverso una politica di prezzo i consumatori erano molto più invogliati a presentarsi dal dentista. Motivo? Perché il prezzo era un ottimo strumento di persuasione, per farsi curare.

L’ingerenza del legislatore forse non doveva vertere sulla tipologia di comunicazione, ma forse effettuare i controlli a campione sulle prestazioni sanitarie svolte dalle cliniche.

Lasciamo alle spalle la questione paura e concentriamo la nostra attenzione sulla sicurezza indotta al consumatore.

Pertanto, il passaggio successivo una volta identificata la paura dovrebbe essere la sicurezza che il prezzo ci garantisce.

Per ipotesi, se il prezzo per esecuzione di una prestazione(nel senso più ampio del termine) risulterà altro in confronto ad altre cliniche. La percezione del consumatore   sarà alta, potrebbero indurlo a identificare prezzo alto garanzia alta. Per altri consumatori invece potrebbero ragionarla in maniera diametralmente opposta, pensando che la clinica se ne approfittano applicando un prezzo elevato.

Allora quando si entra nell’area della sicurezza, il consumatore identificherà, il prezzo che più a lui aggrada come sicuro. Se spenderà quella cifra pattuita avrà il miglior servizio. E si sentirà sicuro.

Uscito dall’area della sicurezza entrerà nella fase della felicità, perché il consumatore ha trovato il prezzo giusto che lo rende sicuro.

La felicità in questo caso può essere dato l’acquisto del servizio con il 50% di sconto.

Per tanto potete immaginare che la felicità sia anche intesa come senso dell’affare. Uno splendido connubio.

Oppure, il consumatore è felice, di aver fatto la scelta giusta. Ha scelto lo studio che costa di più è questo è il senso di felicità.

Infine abbiamo il senso di autostima, che passa dal prezzo, la sicurezza, alla felicità.

L’autostima per esattamente il risultato delle tre combinazioni sopra elencate.

Per ognuno di noi l’autostima è soggettivo, ma è il denominatore comune.

Il consumatore avrà superato la fase della paura a spendere i soldi, si sentirà sicuro e felice della scelta.

L’autostima sarà anche nel momento in cui racconterà ciò che ha fatto, ha risolto un suo problema nel migliore dei modi.

Anche se sarà il professionista a farlo, ma il consumatore alla fine del prestazione penserà, che bel lavoro, il dottore è stato bravo, il prezzo onesto, ora tutti mi faranno i complimenti per il mio sorriso. Sono stato bravo!