Il budget di spesa in pubblicità quanto deve essere?
Tanto. Questa è la mia idea. Per poter competere è necessario investire in comunicazione e non spendere. Parlo di investimento è non di spesa proprio perchè è una voce di bilancio di tutto rispetto.
L’abilità del marketing manager dovrebbe essere quella di pagare il meno possibile la pubblicità e di raggiungere il maggior numero di persone possibili. Questo è un concetto importante, che vi invita a sforzarvi come imprenditori per cercare quella figura che è più portata a studiare le metodologie per comunicare a buon prezzo. In concetto non deve essere confuso solo con spendere poco, ma spendere bene.
La certezza che i budget impiegati in comunicazione dalla maggior parte delle aziende sia per il 50% inefficaci l’ho potuto tastare in questi anni. Forse la verità è che nessuno sa realmente se i budget in comunicazione siano impiegati bene oppure no. Perché oltre al fatturato non abbiamo un altro dato veritiero che possa venirci in aiuto.
Ho provato ad intervistare i clienti, per conoscere il loro grado di consapevolezza sul rapporto investimento pubblicitario e resa, ma mi sono accorto che le risposte che ricevevo non erano congrue. Per tanto l’unica certezza che oggi abbiamo è che è necessario spendere tanto, per far arrivare il messaggio pubblicitario a più possibili compratori al minor costo possibile.
Solo attraverso gli elementi sopra descritti l’azienda potrà sopravvivere nel tempo.
Un’altro aspetto da tenere in considerazione è la paura che è insita in noi. Ovvero di spendere soldi di cui non abbiamo il controllo o un beneficio nell’immediato. La propensione dell’imprenditore è più volta a spendere soldi in beni materiali che per loro stessa natura sono tangibili e per tanto ne ha un possesso piuttosto che spendere per un qualcosa che non può toccare e di cui le aspettative sono incerte.
La propensione al rischio scende vorticosamente quando si ha paura dell’incertezza. La pubblicità è l’anima del commercio eppure non sembra propio del tutto vero. Visto che a investire in definitiva sono in pochi.
A sostegno della mia tesi interviene anche la totale mancanza di tempo o di volontà da parte dell’imprenditore a capire la necessità di impiegare un budget sostanzioso per sostenere la sua attività. Il sostegno è utile sia nel ciclo economico favorevole che in quello poco roseo.
Possiamo concludere che l’errore è nel non spendere in comunicazione che non corre da solo ma in tandem con lo spendere troppo poco.