Il ciclo di vita del prezzo

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Il ciclo di vita del prezzo

Orami da tempo parliamo di come il prezzo influenzi le nostre scelte. Quelle che abitualmente compiamo nell’arco della nostra giornata.

Alcune scelte ci vengono facili, altre ci impegnano di più.

Per esempio se devo acquistare un orologio, la scelta sarà data dal mio gusto abbinato al budget.

Dunque, il prezzo condizionerà la mia scelta.

Più il prezzo dell’orologio è in linea con il mio budget più probabilità ci saranno che acquisiti l’orologio che si avvicina al mio gusto, al mio budget e al prezzo.

La leva che farà scattare l’impulso all’acquisto sarà determinato dal prezzo. Più questo è in linea con la mia percezione, più sarò indotto all’acquisto.

Vediamo quali sono le dinamiche del digitale nel sistema prezzo e come questo influenza l’acquisto del consumatore.

Con la diffusione delle vendite on-line, si sono diffuse una moltitudine di tecniche per indurre il consumatore ad effettuare acquisti. Come: a caldo, a freddo, compulsivi, di gruppo, ecc..

Ovviamente la diffusione delle vendite è avvenuta grazie a un mix di fattori, come:

_ la banda larga,

_ l’abbattimento dei costi di spedizione,

_ l’introduzione di pagamenti sicuri,

_ la possibilità di rendere i prodotti,

_ l’assistenza post vendita.

Tutti fattori che hanno concorso alla diffusione e consolidamento delle procedure di vendita.

Le procedure sono i propulsori all’aumento del consumo, ma non sono solo quelli sopra elencati. La leva principe è il prezzo.

Il prezzo strumento, che ha sempre giocato un ruolo da difensore nelle vendite off-line, trova una collocazione strategica diametralmente opposta nel campo dell’on-line. Qui, ha un ruolo da attaccante.

Nell’ etere, i prezzi, intanto non subiscono l’influenza del legislatore.

Internet rimane un campo sconfinato e senza ingerenze particolari di normative. Un po come le acque internazionali, dove sembrerebbe che le uniche regole sono quelle dettate da madre natura.

La libertà di pensiero per così dire o meglio ancora di commercio indiscriminato, rende la libera iniziativa ancora più facile.

I prezzi sono attivi e passivi fruitori dei cicli economici che le assorbono come spugne e ne rafforza le iniziative che cadono a pioggia. Influenzando le scelte dei consumatori.

Le azioni di intervento sui prezzi arrivano a toccare la variazione oraria. Infatti queste, passano dalla variazione: mensile, settimanale, giornaliera, oraria dei minuti e infine dei secondi.

Alcuni applicano gli acquisti con la logica dell’asta al rialzo o all’inverso al ribasso.

Invogliando i consumatori all’acquisto o addirittura ad acquisti effimeri, non nel prodotto/servizio che non ci permetteremmo mai di giudicarlo, ma riferito al mero gesto da parte del consumatore.

Alcune volte, capita di imbattersi in offerte con base d’asta 1€. Prodotti che nel commercio hanno un prezzo di 1.000€. Non sono certo siti di dubbia professionalità a proporre queste oscillazioni di prezzo. La logica è che sarà impossibile non ricevere offerte che possano raggiungere il prezzo di listino.

Nessun consumatore lascerà ad un altro consumatore la possibilità di aggiudicarsi un prodotto a un prezzo notevolmente inferiore. Lasciandoselo scappare di mano.

Per tanto la competizione del prezzo sarà tutta in mano ai passivi fruitori, che in questo momento diventano i detentori del potere nella definizione del prezzo ultimo di battuta dell’aggiudicazione dell’asta.

Per così affermare che il prezzo, in questo contesto si va a definire tra domanda e offerta, ma in un nuovo contesto che è quello digitale. Dove le barriere non esistono più.

Per tanto il prezzo non è più confinato in una nazione, regione, provincia, comune o quartiere. Ma diventa globale.

La globalizzazione del prezzo è null’altro che unificazione del mercato del prezzo.

Per tanto la politica del prezzo a 1€, benché il valore del prodotto listato sia di 500€. Potrebbe indurre l’utente ad offrire anche 501€.

Il motivo non è tanto lontano dalla sua identificazione.

Un utente sarà contentissimo di spendere 499€.

Perché nella sua testa è convito di aver risparmiato 1€, di non essere uscito di casa, non aver cercato parcheggio, non aver fatto coda. Per tanto anche 1€ in meno o in più rispetto al prezzo di listino andranno benissimo. Specie se il valore è dato dal guadagno di tutte quelle attività accessorie risparmiate.

Per assurdo, un consumatore potrebbe essere mosso nella scelta di acquisto del bene a un prezzo di 502€. Solo per potersi fregiare del gesto che lo potrebbe rendere oggetto di scherno o di lode. Quel sentimento che verrebbe profuso attraverso i suoi profili social.

Potremmo sostenere che il prezzo subisce le oscillazioni dell’umore del consumatore.

Come abbiamo descritto in questa narrativa il consumatore è colui che detta le regole del prezzo nel mercato digitale.