Il prezzo come status symbol

Il prezzo come status symbol

Il prezzo come visto è il motore dell’acquisto di beni e servizi.

I marketing manager conoscono molto bene l’uso degli strumenti di politiche di prezzo. Che poi applicano regolarmente alle loro strategie di vendita.

Per ogni tipologia di prodotto/servizio vi è riservata una fascia di prezzi specifici, che identificano il cliente.

I prodotti di qualsiasi natura essi siano, si possono trovare sia nel mondo digitale che nel mondo reale. Ovviamente nel mondo dell’off-line sono presenti in maniera preponderante, perché questo sistema è il più vecchio. Mentre, il sistema digitale sta conoscendo solo ora la sua espansione.

Ma, ad una condizione che il prezzo sia vantaggioso. Io sono attratto dagli acquisti on-line di un prodotto/servizio solo se ne ho posso trarre un beneficio, altrimenti mi recherò presso lo store.

Il ciclo di vita del prezzo, abbraccia la condizione di status del consumatore.

Più il prezzo sale più il prodotto/servizio diventa esclusivo.

Potremmo certamente affermare che l’esclusività può anche essere accompagnata dalla scarsità. Ma spesso la scarsità è celata. Come slogan per dare più valore economico al bene.

Allora se il bene è scarso il prezzo è alto, più alto è, più diventa un oggetto di interesse e di esclusività per il suo possessore.

Dal punto di vista del prezzo, questo  è il fattore che contribuisce  a rendere il prodotto/servizio uno elemento di status.

Possiamo pensare ai raduni di macchine d’epoca. Quando si associano i possessori lo fanno attraverso una tesseramento esclusivo di categoria e il raduno di macchine è sempre composto dai possessori di macchine costosissime rispetto alla loro comparsa nel mercato.

Vedete, allora anche qui trova applicazione la teoria del ciclo di vita del prezzo. La macchina esce dalla fabbrica a prezzo di 1.000€ poi negli anni la macchina perde di valore fino a non essere più prodotta. Ma chi la possiede dopo 30/40 anni può essere che questa guadagna un valore sproporzionato rispetto alla sua nascita.

Questo valore crea uno status nel possessore che lo eleva a prezzo symbol.

Più questo è elevato più si inalzerà il valore intrinseco.

La riflessione dovrebbe vertere sulla peculiarità della vita del bene. Ovvero, il bene, una volta prodotto e introdotto nel mercato è listato. Per tanto il consumatore potrà acquistarLo al prezzo del nuovo.

Successivamente potrà essere anche rivenduto.

Ma subentra il deperimento del bene o l’uso del bene ne fa perde ulteriormente valore.

La perdita di valore è accompagnata dalla diminuzione del prezzo, ma questa è uno dei motivi dell’abbassamento del prezzo. Poi concorrono il tempo. Il tempo è un elemento negativo nella fase del ciclo del prezzo.

Infatti più passano i mesi o gli anni questo bene si deprezza.

Un altro elemento a sfavore del prezzo è l’introduzione di un nuovo bene, che andrà a sostituire quello acquistato.

Abbiamo 3 elementi che concorrono a determinare il valore/prezzo.

Soffermandoci, se il tempo inizialmente inficia negativamente sul valore del bene. Successivamente, con il decorre del tempo questo varia. Ovvero, il tempo diventa un elemento a suo favore.

Più decorre il tempo più questo eleverà il valore e dunque il prezzo.

Il prezzo sarà soggetto a moltiplicazioni, che solo il desiderio possono inalzare a statu symbol. Per tanto per il bene che era stato acquistato a 1.000€, successivamente il consumatore non vende, perché il valore è di 200€, ma decorsi 30 anni il suo bene ha acquisito un valore di 20.000€.

La teoria vede concorrere più elementi che determinano il ciclo del prezzo, oltre alla scarsità, la condizione sociale che l’accompagna.