Il prezzo cosa succede quando saltano gli intermediari

Il prezzo cosa succede quando saltano gli intermediari

Sono quasi 10 anni che osserviamo il prezzo nello spostamento del flusso di turismo dalla penisola ad una data isola italiana.

Monitorando il prezzo del traghetto abbiamo notato che il prezzo all’andata è molto basso, al consumatore risulta assolutamente conveniente.

Per tanto chi acquista il biglietto di sola andata senza acquistare il biglietto di ritorno, realizzerà un risparmiato significativo.

Ciò avviene anche con i biglietti aerei. Nel periodo più caldo, inteso di traffico turistico, durante le vacanze estive il biglietto di andata ha un prezzo vantaggioso. Mentre il prezzo per il ritorno è sproporzionato.

Il ciclo di prezzo è altalenante, sale e scende in continuazione. Ha oscillazioni consunte dal giorno all’altro o da ora in ora.

Questi cicli del prezzo sono possibili grazie alla tecnologia e alla digitalizzazione dei sistemi. Prima della distruzione degli intermediari i prezzi era si altalenanti, ma non con questa eccezionale frenesia.

Oltre vent’anni fa si poteva andare in una agenzia di viaggio, abilitata agli acquisti di biglietteria o navale e si acquistavano biglietti a prezzi più o meno standard.

Con l’eliminazione della barriera delle agenzie di viaggio e  l’avvento di internet a dato un nuovo impulso alla categoria. I consumatori posso acquistare direttamente i biglietti. Ha dato energia ai motori delle compagnie. Che hanno introdotto una nuova forma di vendita. L’acquisto dei biglietti in anticipo, oppure all’ultimo momento. Apportando prezzi che variano da minuto a minuto.

Il consumatore, oggi può acquistare il biglietto via nave o aere per le destinazioni più remote direttamente dal loro sito web.

Il prezzo per la stessa tratta e per la stessa classe può essere venduto a listini completamente opposti. Da 1€ a 1.000€. Anche con andata e ritorno inclusi.

Soffermiamoci al prezzo di andata e ritorno della traghetto per una delle isole dell’italia.

Il prezzo dell’andata, come abbiamo detto è molto vantaggioso, ma per il prezzo di ritorno dall’isola alla penisola è in proporzione altissimo.

Indipendentemente dalla sua volontà il consumatore è obbligato all’acquisto del biglietto per il ritorno.

Se voglio tornare indietro, a meno che non si trovi un modo alternativo, sono costrutto a viaggiare per il tramite del traghetto e al prezzo di listino.

Il consumatore si trova in una condizione di svantaggio, che lo costringe ad effettuare l’acquisto che voglia o meno.

Alla partenza il prezzo del biglietto era incoraggiante, e il consumatore è stato invogliato quasi, preso per mano e accompagnato. Mentre al ritorno trova le braccia incrociate, da parte della compagnia, come per dire mi spiace ora ti devi arrangiare da solo.

Nonostante le proteste il consumatore non avrà altra scelta che provvede all’acquisto.

Nel ciclo di vita del prezzo, in questo caso sale e scende in base al flusso maggiore o minore di passeggeri. Ma in maniera diametralmente opposta.

Perché, per invogliare i consumatori a acquistare i biglietti, i prezzi vengono fatti scendere, per il mezzo di strategie comunicative ben definite.

Con un prezzo così basso mi conviene andare nella stupenda isola e passare li le vacanze, piuttosto che farle in qualche località della penisola.

Allora il consumatore invogliato andrà sicuramente nell’isola, stimolato da un prezzo accattivante, dato dal ciclo del prezzo, basso.

Ma rispetto alla logica economica, della domanda e offerta, il prezzo sale al ritorno.

Allora, per astratto, se sono entrate 1000 persone nell’isola e poi ne devono uscire sempre le 1000. Perché al ritorno il prezzo sale anche di 7/8 volte?

La dottrina non ci ha insegnato che sono la domanda e l’offerta a regolare i prezzi del mercato?

In questo caso il ciclo del prezzo sostiene  che il prezzo sale e scende in base a postulati nuovi. Perché se 1000 persone sono entrate a un prezzo medio di 100€ perché al ritorno il prezzo medio sale di 500€?

Potremmo ipotizzare che le persone una volta che hanno acquistato il biglietto ne hanno tratto un beneficio, consci del fatto che il prezzo reale non era quello di acquisto.

Il consumatore ha acquistato consapevolmente del vantaggio che stava ricevendo in quel momento.

Successivamente interviene lo status, mi sono recato in una delle più belle e care isole. Per tanto avrò elevato il mio status a persona che può permettersi vacanze di un cero livello.

Sopraggiunge ancora la condizione che l’isola è di una bellezza straordinaria e che pertanto la permanenza sarà eccezionale da tutti i punti di vista.

Per tanto è il ciclo di via del prezzo che influenza la scelta del consumatore. Che a un prezzo simbolicamente basso, può permettersi di fare una vacanza, che eleverà la sua condizione di status. Questo perché a parità di prezzi tra penisola e isola, l’unica barriera d’ingresso è il trasporto.

ora, passiamo all’aspetto del perché il ritorno, anche se il prezzo è lievitato, il consumatore acquista lo stesso.

In maniera del tutto scontata potremmo asserire che deve tornare a casa.

Ma principalmente, deve acquistare il biglietto attraverso una piattaforma digitale.

Mentre una volta vi era l’agenzia viaggio che faceva da mediatore e che avrebbe trovato una soluzione al problema del consumatore.

Oggi invece c’è solo una possibilità, l’acquisto del biglietto attraverso la piattaforma digitale. Non vi è nessuno che si metta nei panni del cliente per capire la sua posizione. Ma non c’è neanche un incontro tra domanda e offerta.

C’è solo il calcolo matematico che se sono entrati 1000 persone queste dovranno uscire è se lo vogliono fare quello è il prezzo.

Il ciclo di vita del prezzo influisce sulle scelte delle persone  in maniera inconscia,  soprattutto se gli intermediari sono saltati. Considerando che sistema digitale permette oscillazioni e variazioni in mancanza di un controllo o supervisione.