Il prezzo se acquistato con anticipo cosa cambia?
Vi sarà sicuramente capitato di acquistare un biglietto per un evento. La peculiarità nel prezzo è che se viene acquistato con largo anticipo viene venduto anche a un decimo del valore di listino.
Più la data è prossima all’evento, più il prezzo inizia a lievitare fino a raggiungere quello di listino.
Per esempio se vogliamo partecipare a un evento che si terrà tra tre mesi. Sul sito dell’organizzatore possiamo trovare il biglietto a 10€ al posto di 100€.
Dopo poche settimane questo sale a 25€ poi a 50€ e per poi stabilizzarsi a quota 100€.
Nella nostra teoria formulata del ciclo di vita del prezzo notiamo che il prezzo di listino è cento, ma l’organizzatore, che ha annunciato la data, ha preferito farlo con un lancio promozionale.
Portando il valore del prezzo a 10€.
Possiamo ragionare sulle motivazioni.
Una strategia comunicativa.
Più persone verranno a conoscenza dell’evento. Oltre a parlare dello spettacolo. I consumatori capteranno l’offerta. E la comunicheranno ad altri amici.
Dunque, la prima strategia è quella comunicativa.
La seconda è finanziaria, attraverso la vendite anticipate l’organizzatore potrà incassare flussi di cassa. I quali gli permetteranno di assolvere alle sue obbligazioni.
Il terzo vantaggio è che i biglietti a prezzi promozionali sono sempre ridotti.
Generalmente chi acquista un biglietto non si presenta mai solo all’evento ma minimo sono in 2.
Nella maggior parte dei casi all’evento si presentano statisticamente. Un biglietto promo accompagnato da tre o quattro interi.
Possiamo supporre che è stato il possessore del biglietto promo a promuovere l’evento e a coinvolgere gli utenti fino a trasformarli in consumatori e coinvolgerli fino a farli partecipare all’evento.
Se volessimo analizzare la situazione dal punto di vista del ciclo del prezzo.
Questo nasce poi decresce per poi crescere e con lo svolgersi dell’evento si esaurisce.
Il prezzo di lancio è un esca, se possiamo così definirlo per rafforzare la comunicazione. Ovviamente i biglietti a disposizione saranno limitati. Solo un gruppo ristretto avrà la possibilità di poterseli accampare a un prezzo vantaggiosissimo.
Il possessore che ha provveduto all’acquisto del biglietto con così largo anticipo, si assume anche un rischio. Perché in quella data potrebbe avere un imprevisto.
Va da se, che il risparmio del 90% induce il consumatore a perdersi il rischio. Mosso esclusivamente dal presupposto che se anche non parteciperà allo spettacolo, fondamentalmente non perderà 100€, ma solamente 10€.
Questo prezzo lo invoglia a fare un acquisto d’impulso.
Dunque il consumatore oltre a trovarsi in una situazione di sicurezza, potrà anche vantare di partecipare all’evento.
Non solo il prezzo e la partecipazione saranno due validi motivi per un acquisto del biglietto a 10€. Sarà anche data della sua capacità di acquisto come consumatore attento.
Un titolo, per così dire, che lo eleverà davanti agli occhi dei suoi frequentatori, come quella figura che ha saputo cogliere il momento e trarne un vantaggio.
Allora è anche il prezzo che rafforza la stima del consumatore. Che lo spinge a pubblicare sui suoi social la partecipazione all’evento e dire “io ho il biglietto, chi viene con me?”
La reazione ovviamente di chi dovrà acquistare il biglietto sarà più accurata, perché non troverà più l’offerta a 10€ ma sarà già passata a 50€.
Allora il possibile consumatore, non si sentirà di acquistare il biglietto a quel prezzo, perché penserà “ma tra tre mesi non so che impegni potrò avere”. Allora non acquisterà per paura di perdere i soldi.
Oppure il consumatore penserà che se acquista il biglietto a 50€ si sentirà fregato, visto che il suo amico l’ha acquattato a 10€.
Ma poi succede qualcosa di magico sotto data dell’evento, la persona che non ha comperato il biglietto vuole partecipare alla visione dello spettacolo. Scopre che non ha impegni in quella data e dunque può comperare il biglietto.
Ora il prezzo del biglietto è di listino a 100€.
Dunque, acquisterà il biglietto a prezzo intero o pieno.
Ora, possiamo osservare che, nella nostra ipotesi, del consumatore. L’acquisto non è avvenuto quando il prezzo era a 10€, in quel caso solo perché i biglietti erano limitati, ma successivamente a 50€ era troppo alto il rischio, invero a 100€ gli è andato bene.
Il prezzo subisce delle oscillazioni e influenza in maniera positiva o meno l’acquisto dei bene.
Nel ciclo vita del prezzo questo ha un influenza sulla scelta del consumatore. Il quale pensa di non correre rischi in una fase del ciclo basso del prezzo, mentre in una fase di ciclo altro del prezzo non corre rischi e si sente più sicuro.
Per tanto se il prezzo è molto basso allora il cliente o potenziale cliente si sente molto sicuro, perché se l’evento ci sarà o meno, oppure se avrà impedimenti a partecipare all’evento allora avrà solo perso 10€ su 100€. In questa posizione del ciclo di vita del prezzo lui si sente molto sicuro.
Nella fase del ciclo del prezzo in fase di ascesa, a 50€ il cliente o potenziale, non si sente assolutamente sicuro. Potrebbe acquistare oppure no. Le motivazioni per un acquisto sono molto più orientate verso il no.
Il consumatore, non è sicuro che in tale data sarà libero da impegni. Per tanto l’ipotesi di perdere 50€, è vista come una perdita così alta che non vuole rischiare.
In questa fase del ciclo dove il prezzo è lievitato il consumatore è in una fase d’ombra e di paura di perdere troppi soldi.
Mentre nella fase più alta del prezzo, il consumatore competa. Lo fa consapevolmente perché si sente sicuro. Perché è sicuro di avere il tempo di andare all’evento e perché l’evento ci sarà.
Lui non sta spendendo di più, ma semplicemente il prezzo di listino. Che altro non è che il prezzo giusto per la fruizione del servizio.
Allora alla fine del ciclo del prezzo, con la data dell’evento questo si è definito e concluso.
Il consumatore sarà nella fascia di sicurezza.