Il sovraffollamento dei domini e nuove estensioni
Con il crescente diffusione dell’uso di internet per fare business, hanno iniziato a diminuire o a mancare i domini disponibili. Che da un punto di vista secondo me è meglio perché ciò potrebbe portare a favorire l’esplosione di marchi con la emme maiuscola, invece che di nomi come “ristorantimilano.it” ecc.. che non rappresentano un brand. Invece la comunità internazionale ha pensato bene di espandere a dismisura le estensioni. Oggi si possono trovare svariate desinenze, ma questo non determina certo il successo. Se pensiamo che una vota uno dei domini non gettonati, ma di ripiego erano i .net. Oggi non ne vedo e sento più. C’è stato che il lancio dei .eu, che erano così esclusivi che era quasi difficile se non impossibile farse assegnare se non a fronte di diversa documentazione. Questi addirittura non sono mai decollati.
Probabilmente l’intenzione di chi gestisce le redine del web sia quella di voler dare una nuova sferzata al sistema attraverso l’introduzione di desinenze come .wine dunque vino, vuole spingere glia addetti al settore a dotarsi delle nuove desinenze per rendere ancora più facile la loro identificazione. Progettualmente è molto interessante, ad eccezione del fatto che ci si dimentica troppo spesso chi sono sono gli imprenditori oggi e che ruolo gioca per loro il sito web. Infatti siamo nella condizione in cui molti imprenditori non hanno il sito web, ma solo la pagina social. Anche a regalargli il sito non saprebbero che farsene. Di questo ne sono certissimo.
Quindi consiglio di tenere sott’occhio l’evoluzione delle estensioni, perché nei prossimi anni potrebbero rivelarsi una carta vincente.