La comunicazione e La paura del consumatore

La paura del consumatore

Perché il consumatore è timoroso? Come in natura il più forte mangia il più debole.  Quindi il più debole è sempre attento a non essere mangiato.

Il consumatore si può sentire preda di chi vuole vendergli prodotti o servizi.

Il consumatore al pari di un animale che vede il pericolo subentra in lui la necessità di doversi proteggere e lo fa scappando, riparandosi o se alle strette arrivando anche ad attaccare.

La paura inconscia è innata nel consumatore.

Una volta l’uomo aveva altre paura da affrontare, come trovarsi a dover affrontare un animale pericoloso. Questo ci fa ben pensare che la paura è uno degli istinti primordiali dell’essere umano.

L’uomo una volta per sopravvivere doveva andare a caccia di prede. Mente oggi è tutto cambiato.

Nell’era in qui viviamo l’uomo non è più cacciatore, ma è preda.

Ma da chi è preda?

È una facile bersaglio del consumismo. Ciò avviene per sua stessa causa, cioè nella sua continua ricerca di soddisfazione delle sue esigenze.

Il soddisfacimento dei bisogni ha sempre di più reso l’essere umano un facile bersaglio di famelici multinazionali.

Una volta parlavamo di bisogni di sopravvivenza dell’uomo. E i marketing manager lavoravano per cercare quali erano i bisogni non ancora soddisfatti del consumatore. Ora invece si assoldano professionisti della comunicazione per far si che il prodotto/servizio attraverso la comunicazione diventi una necessità.

L’essere preda ha innescato nell’uomo quindi nel consumatore delle barriere. Per difendersi dai continui assalti dalla pubblicità.

La pubblicità bombarda senza sosta ventiquattro ore non stop. Attraverso tutti i canali immaginabili dalla tv, radio, internet, carta, non c’è limite che la fantasia.

Ogni giorno possiamo contare decine se non centinai di messaggi pubblicitari che ci vengono proposti. Alcuni ci colpiscono altri ci schivano.

Il giorno successivo a quello precedente le aggressioni mentali che subiamo continua senza sosta. Così per trecento sessanta cinque giorni all’anno ininterrottamente.

Il perpetrarsi della condizione ha indotto l’uomo, come consumatore, a dover reagire. La difesa è l’unica arma possibile a sua disposizione.

Provate a guardare uno spettacolo televisivo trasmesso in prima serata. Alla fine dello show provate a ricordare quali spot trasmessi vi sono rimasti impressi. Sono sicuro che se provate a fare un’esperimento con un altra persona che consisterà uno di voi si appunta tutti gli spot e l’altro sempre alla fine se li deve ricordare. Ma attenzione non dovrete rivelare il gioco prima della proiezione altrimenti il suo sforzo per ricordarsi degli spot sarà artificioso e non naturale.

Potete fare lo stesso esercizio ascoltando un programma radiofonico. Alla fine, non ricorderete nulla.

Prendete il vostro smartphone, entrate nel vostro social preferito dopo 10 minuti di utilizzo chiudetelo. Ora provate a dire quali Adv avete visto. Sono sicuro che non ne ricorderete neanche uno.

Se la risposta è non ricordo nulla, allora la vostra barriera ha funzionato molto bene.