La perdita di un affare porta sempre ad un aumento del prezzo ingiustificato
Seguo da tempo la compravendita di immobili, in particola modo gli effetti della mediazione e come il prezzo sale o scende non in base a delle logiche economiche ma da come gli individui che dominano la tavola rotonda dettano.
Evidenzio come una trattativa è stata praticamente guidata dal senso della paura di perdere l’affare.
Si trattava di una casa messa in affitto in provincia di milano.
Per i pretendenti affittuari si sono fin da subito rivelati agguerriti, perché il prezzo dell’immobile era molto accattivante e al di sotto della media degli altri immobili messi in locazione.
Per spiegarmi meglio era un tre locali messo in affitto al valore 400 € molto ampio mentre gli altri annunci erano di due locali o tre a tutti a un prezzo di 650 €.
Ovviamente va da se che si scateno l’asta.
L’uomo se vuole o pretende un determinato bene inizia a non controllarsi più. Pere il senso della lucidità e della razionalità e inizia a comportarsi in maniera impulsiva. Più si allontana dalla razionalità negli affari è più il rischio di crearsi un danno aumenta esponenzialmente.
Il caso è proprio questo i pretendenti da soli senza che l’agenzia intervenisse hanno iniziato a fare proposte su proposte al rialzo portando il prezzo della offerta a superare quello che era il valore già alto di mercato a superarlo ancora di più.
Tutto ciò è avvenuto senza una pianificazione o premeditazione dell’operazione. Ma per il semplice fatto che il mercato si auto regolamenta da solo, se l’uomo non interviene con regole o restrizioni.
Morale il prezzo si è moltiplicato non per volontà del conduttore ma per l’effetto degenerativo della scarsità della risorsa in una condizione dove la richiesta è talmente alta che i pretendenti non hanno problemi a rilanciare fino a quando non se ne sono impossessati.
Da qui possiamo analizzare molto meglio quella che è la nostra teoria.
Il prezzo il questo caso ha subito un forte aumento per il semplice fatto che i futuri conduttori avevano di perdere l’occasione. Perdendo l’affare non ne avrebbero trovato uno pronti via.
Per timore la loro unica scelta era quella di fare leva sul prezzo e di rilanciare il più possibile per potersi aggiudicare l’immobile.
Ma questa paura, fa fatto perdere secondo il nostro punti di vista il focus, ovvero l’offerta. Se si tratta si offerta o di occasione tale deve rimanere. Ma ne momento in cui i rilanci del prezzo arrivano a equivale o superare il valore del mercato, anche se già alto. Allora non si potrà più parlare di vantaggio.
Per tanto la paura ormai padrona delle scelte dell’individuo lo hanno fatto cadere in errore.
E’ vero come potrebbe sostenere più di una dottrina che le mura sono uno dei bisogni primari dell’uomo. E su questo noi siamo assolutamente d’accordo. Infatti una delle leve non è la paura nel perdere il tetto o non trovarne uno. Ma è tutto basato sul prezzo.
Ciò sulla possibilità molto remota di perdere il prezzo vantaggioso. Se perdo il prezzo ho perso l’affare.
La domanda giusta è se il prezzo è stato innalzato allora non è più una questione di affare, ma di possesso. Ho paura di perdere la cosa che inizialmente era un affare, ma ora è diventata una questione diversa.
“la questione è che deve essere mia a tutti i costi, costi quel che costi, perché in fondo è pur sempre un affare”