La scelta del nome a dominio inficia il modello di business
Il dome a dominio il così detto www.nome.it è un elemento chiave per alcuni business, mentre per altri non lo è affatto. Oggi mi piace definirlo come un asset a disposizione delle aziende, proprio perché se indovinato può generare grande redditività. Per due motivi, il primo è che può essere rivenduto, cosa che è molto frequente. Posso acquistare un nome a dominio come casa .it e poi rivenderlo. Va da se che è un nome molto gettonato. Se sono riuscito ad acquistarlo a € 30 e lo rivendo a anche a € 800 avrò generato una notevole plusvalenza. Diverso sarò il caso che acquisto il dominio casa .it e decido di trasformarla in un business vero e proprio. Partendo dal dominio posso creargli attorno un vero ecosistema di servizi.
Le due modalità di business sono diametralmente opposte, ma entrambe hanno un minimo comune denominatore che altro non è il periodo storico che viviamo. O meglio ancora è la regola che detta il motore di ricerca più famoso al mondo a manovrare le fila che reggono il business, qualsiasi esso sia. Così gli attori del gioco in base alle nuove tendenze regolano le loro scelte. Che secondo il mio punto di vista impoveriscono l’essenza del business e alimentano semplicemente quelle del vorace e famelico sistema di ricerca che trova sempre modi nuovi per fare raccolta di fondi a discapito dei piccoli mi prenditori.