Nuovi canali di comunicazione: Re-marketing

Re-marketing

La prima volta che ho sentito parlare di re-marketing eravamo in contatto con uno studio di comunicazione del Nord Europa.

 

E’ stato coniato un nuovo termine nel mondo del marketing digitale, Re-marketing.

 

All’interno dell’ecosistema della comunicazione, il re-marketing è stato introdotto nei loro sistemi di Adv, anche da alti big, come Facebook e YouTube.

 

Uno strumento nato dalle mani sapienti degli ingeneri del motore di ricerca più grande del mondo, ul re-marketing è uno strumento di comunicazione molto efficiente per chi lo utilizza ed efficace per il passivo fruitore.

 

I precursori che hanno utilizzato questa nuova tecnologia ne hanno tratto un grande beneficio.

 

Si dice che per ogni euro speso, il re-markeing venga generato un tasso molto elevato di redemption, dato anche dall’aumento delle opportunità di contatto con l’utente che ha visitato il sito web o il profilo social.

Il codice del re-marketing?

 

È necessario essere dotati di una piattaforma web o di una pagina social. Dipende dalla strategia di comunicazione che vo avete deciso di adottare e fare vostra.

 

Anche se viene spontaneo domandarsi che tipo di strategia possa essere senza sito web o pagina social.

 

Ammesso che si è dotati di entrambi gli strumenti, basterà inserire un codice.

 

Il codice generalmente viene generato dalla piattaforma che si è deciso di utilizzare. Una volta in possesso del codice, questo andrà inserito tra le righe di programmazione del sito web, o della pagina social.

 

Attenzione perché per Facebook o Google non sono gli stessi codici, e la generazione di questi avviene in maniera diametralmente opposta.

 

Google o Facebook

 

Entrambi danno la possibilità di utilizzare e di generare il codice di re-marketing.

 

L’inclusione del codice non viene notata ma è nascosta, eppure le funzioni apparentemente uguali in realtà sono da valutare in maniera ponderata.

 

Il social network ha una marcia in più, in quanto il re-marketing, funziona anche nella stessa piattaforma.

 

Per tanto a un utente potrà apparire sul suo diario la pubblicità di re-marketing, oppure mentre naviga nell’etere potrà trovarsi in siti web l’ade di re-marketing.

 

Per Google, invece, che non è dotato di una propria Comunity paragonabile a quella del social network, può utilizzare un ampio ventaglio di siti web.

 

Tracciamento dell’utente

 

La funzione del codice da inserire nel vostro sistema è quello di tracciare gli utenti, dove questo vuol dire che una volta che sono approdati sul vostro sito web o pagina social, il codice non farà altro che, per così dire, creare un registro, nel quale verrà inserito l’utente.

 

Così facendo, l’utente potrà essere monitorato attraverso gli strumenti digitali dei big.

Privacy sul sito web

 

La prima cosa da fare per chi utilizza questi sistemi è di aggiornare il prima possibile le informative presenti sul proprio sito web.

 

Questo però non basta: è anche necessario chiedere all’utente l’autorizzazione all’uso del sistema di tracciamento.

 

In caso ciò non avvenga si rischiano sanzioni per omessa informativa o informativa inidonea secondo le regole prescritte dall’articolo 13 del Codice; la sanzione amministrativa per questa fattispecie legale consiste nel pagamento di una somma che può variare da 6.000 a 36.000 euro.

Non utilizzate sistemi gratuiti o fate copia e incolla da altri siti webm, ma documentatevi oppure contattate professionisti che si occupino di questo aspetto.

 

Centriamo il bersaglio

 

Come avrete già intuito, con il sistema di re-marketing, si crea un mercato secondario.

 

Pedina l’utente che ha visitato la pagina da voi scelta.

 

Dunque si tratta di un utente che viene profilato da un valore aggiunto. Sapete già che lui si è interessato al vostro prodotto o servizio.

 

La comunicazione che farete sui contatti profilati sarà precisa e più a target. Così si centra il bersaglio.

 

Cosa totalmente diversa per la comunicazione classica, che per quanto possa essere targettizzata non sarà mai comparabile a quella del re-marketing.

 

L’approccio alla diversità è data dalla possibilità di mostrare l’annuncio pubblicitario mirato solo a chi ha già visitato la pagina di destinazione a suo tempo scelta.

E-commerce

 

Lo strumento cucito su misura per il comparto e-commerce.

 

Quante volte i carrelli vengono abbandonati? La risposta è banale: tantissime. La domanda successiva è come facciamo a recuperare l’utente che non ha concluso l’acquisto?

 

Beh, il re-marketing è una ottima soluzione, anche perché, si possono utilizzare diverse strategie per convincere l’utente ad effettuare l’acquisto, convertendosi così in cliente.

 

Una strategia, più comune è “pedinare” l’utente per una lasso di tempo non troppo lungo, per evitare di essere troppo invadenti.

 

Un’altra strategia è inviare messaggi mirati, del tipo, “se comperi ora avrai il 10% di sconto”.

 

Se dopo 20 giorni non ha acquistato, proponi un nuovo messaggio pubblicitario con una promozione ancora più alta, tipo del 20%.

 

O semplicemente incentri la tua strategia sul brand awareness.

 

Adattabilità

 

Ovviamente il re-marketing seguirà le logiche dei nuovi device. Non ci sarà nessuna restrizione.

 

Costi

 

Sicuramente, prima di approcciarsi al sistema, sarà necessario fare un’ottima pianificazione finanziaria.

 

La spesa non sarà mai equiparabile ad un adv classico. Va da  sè che l’utente tracciato ha un valore molto più alto di uno non tracciato.

 

Per tanto il consiglio che possiamo darvi è di sviluppare un budget adeguato che tenga conto delle diversità delle voci di spesa. Questa operazione serve per il bilanciamento dei risultati economici attesi.

 

Re-marketing come email

 

Il re-marketing  non è solo social o sito web, è anche email.

 

Infatti, una pianificazione adeguata all’interno del piano strategico di marketing dovrebbe sempre includere anche questo strumento.

 

Come già anticipato, è necessario essere in possesso dell’indirizzo della casella email dell’utente.

 

Generalmente le email che vengono spedite sono sempre un massimo di 5.

  1. La prima email sostanzialmente è per comunicare la disponibilità ad aiutare l’utente a concludere l’acquisto;
  2. Una seconda email dopo un giorno è per ricordare che nel suo carrello c’è un prodotto;
  3. Una terza email, mandata dopo una decina di giorni, serva per informare l’utente che il prodotto potrebbe essere tolto dal carrello, o che potrebbe terminare.
  4. e 5. Una quarta e quinta email dovranno essere inviate a distanza anche di settimana proponendo il prodotto applicando una scontistica.