Ridisegno strategico del business model. -ESM

Ridisegno strategico del business model.

Chi nasce tondo non muore quadrato? Generalmente quando un imprenditore intraprende un percorso, non sa dove questa lo porterà.

Egli, non può prevedere l’evoluzione del mercato e del suo business. L’audacia e il tempismo lo possono garantire un forte sostegno.

 

Per esempio gli imprenditori di cena con delitto, agli albori della loro iniziativa, con cognizione dell’evoluzione a cui stavano andando incontro, non potevano certo immaginare che si sarebbero reinventati, anzi la loro idea dominante di business era la ristorazione.

La loro visione cambiò, come il colore del proverbiale camaleonte, adeguandosi alle necessità del momento. Esordirono come ristoratori, passarono a organizzatori di spettacoli teatrali, poi rivoluzionarono il concept di spettacolo ritornando nel mondo della ristorazione e in fine crearono la tounèe di spettacoli in tutta italia.

Per loro è stata una evoluzione organica del loro business model. Infatti, non a caso, si attribuisce al management il segreto del successo. La trasformazione è stata il frutto di complessi adattamenti e cambiamenti, che hanno permesso al gruppo di perdurare negli anni.

Racchiuderei in tre aree focali le motivazioni e strategie che possono influenzare il ridisegno il business model.

 

La volontà di perdurare negli anni.

 

La necessità dell’impresa è quella di perdurare, questa nasce per essere duratura nel tempo e per generare reddito.

Nel ciclo di vita può capitare che un’impresa vada in sofferenza, non è normale da parte di chi la governa non utilizzare le giuste leve per uscire dalla condizione di sofferenza.

La cultura è uno degli strumenti chiave che corre in aiuto ai manager, per affrontare le nuove sfide.

I cicli passivi di mercato possono essere provocati da:

  •  fattori esterni come l’introduzioni di leggi, che possono limitare o danneggiare il proprio business;
  • l’ingresso di nuovi competitor, che erodono fette di mercato;
  • il cambio delle tendenze che non è sempre da considerarsi aderente al prodotto o servizio. Per astratto, potrebbe riguardare la riqualificazione di una area. La movida per esempio si può spostare da un quartiere all’altro.

I nostri studi dimostrano che le new companies hanno una vita media di 2 a 3 anni. Le imprese che durano decenni non sono imprese nella maggior parte dei casi, ma commercianti e artigiani, come parrucchieri, falegnami ecc…

Un’impresa è articolata, deve affrontare una gestione patrimoniale, operativa, amministrativa e di marketing. Tutto si fonda sulle capacità dei manager nel saper delegare.

Può succedere che un negozio di abbigliamento nel corso degli anni si trovi nella condizione di dover cambiare il suo posizionamento. Passando da abbigliamento per giovani a abbigliamento per neonati.

Possiamo ragionevolmente affermare che in molti casi il cambio avviene proprio per perdurare negli anni.

 

Capacità di adattamento del personale

 

L’approccio alle diversità, nel caso di cena con delitto, lo staff ha avuto il coraggio di riadattarsi al cambiamento delle condizioni lavorative nel loro caso favorite dalla giovane età e dalla voglia di fare.

Il gruppo manageriale di cena con delitto a distanza di anni era ancora composta dai cameriere del ristorante. Alla decisione di chiudere il ristorante per passare all’organizzazione delle cene con spettacolo i collaboratori decisero di seguire gli imprenditori.

La considero una saldatura che nel tempo si è rilevata strategica.

Ogni elemento si è riqualificato all’interno del nuovo organigramma aziendale. Chi faceva il cassiere è passato a occuparsi dell’amministrazione, che faceva il cameriere si è riqualificato in digital strategist, un altro nella gestione delle risorse umane.

Quando un impresa cambia la sua destinazione, generalmente il personale non accoglie la notizia  di buon grado e abbandonano la nave, oppure è la stessa impresa che non prende in considerazione il suo storico personale perché non qualificati.

Sosteniamo da anni che il capitale umano è il centro del sistema produttivo dell’impresa. Quelle imprese che continuano a cambiare management e personale non crescono granchè.

 

Capacità di visione

 

Abbiamo notato una caratteristica che accomuna gli imprenditori: nell’orizzonte temporale della loro carriera continuano incessantemente a introdurre capitali freschi per sostenere progetti di crescita. Hanno un gran appetito di idee e di nuovi sbocchi come se l’area di business dove sono coinvolti non sia una garanzia. Per tanto, quando versano in condizioni proficue, e hanno margini sufficientemente ampi, investono in attività nuove, anche se non sono alla loro portata.

La regola aurea del business è “bisogna sempre cambiarem non ci si può mai fermare” inteso come: la visione intrinseca è la continua ricerca di nuovi sbocchi, la necessità di prevedere i cambiamenti e di fiutare i trend.

Sono da evitare delle attività che hanno un ciclo di vita breve, che sono trend del momento, ma l’approccio deve essere di business che possano generare reddito per lunghi anni.

Le occasioni grazie all’evoluzione tecnologica e l’esplosione del digitale i mercati di sbocco si sono moltiplicati.